
Sistemi & Tecnologie per l'Editoria Digitale


ArchiviDigitali© è un ambiente di produzione, sviluppo, gestione e distribuzione di prodotti editoriali digitali in ambito storico, artistico, letterario, scientifico e culturale (siti web, immagini, audio, video, pdf, ecc.), consultabili esclusivamente su piattaforme desktop Apple MacOS e Windows mediante applicazioni dedicate (→ IdBrowser) e protocolli di comunicazione ID.EM incompatibili con i tradizionali browser di rete (ad es.: IE, Firefox, Chrome, Safari, ecc.), smartphone e tablet.
ArchiviDigitali© si rivolge a utenti, editori e istituzioni che desiderano distribuire il proprio lavoro in forma protetta, liberamente o dietro corrispettivo mediante l'uso di ticket digitali una tantum o a consumo, in un ambiente sicuro e certificato.
Gli utenti scaricano gratuitamente l'idbrowser necessario per la visualizzazione del prodotto editoriale, acquistano il ticket e, in tempo reale, accedono alla pubblicazione dopo aver immesso il codice digitale fornito al momento dell'acquisto. Le edizioni sono inserite in un → catalogo generale e possono essere rintracciate mediante il proprio codice identificativo o specifici tag di ricerca abbinati alle edizioni, dai singoli editori, prima della pubblicazione.
Gli → IdBrowser protetti (da G4 e superiori) non permettono l'accesso all'indirizzo di collocazione del prodotto, al codice sorgente della pagina, ai cookies e a molte altre funzioni (ad es. il copia&incolla o il drag&drop) inibendo e rendendo sicuramente complesso qualsiasi tentativo non autorizzato di duplicazione o acquisizione del materiale editoriale trasmesso.
Gli → editori e le istituzioni accedono ad un completo → Pannello di Controllo mediante il quale possono settare, in tempo reale e in qualsiasi momento, i parametri generali di configurazione di ogni edizione nonché controllare l'andamento delle vendite.
Gli utenti registrati possono altresì acquistare → domini in Protocollo ID.EM (id//) con opzione privata, riservata e/o gestionale percependo royalties sui prefissi proprietari.
Terminata la fase esplorativa e romanticamente pionieristica della rete, il sistema globale di comunicazione Internet è decisamente evoluto verso forme più mature con una consapevolezza piena delle potenzialità, peculiarità e debolezze tipiche dei grandi sistemi pur progredendo costantemente e velocemente verso confini assolutamente inimmaginabili.
In questa fase storico-tecnico-scientifica, raggiunta in poco più di un ventennio, è giunto il momento di trasformare il meraviglioso giocattolo, un gadget di moda, in un ausilio tecnologico primario, veicolo soprattutto di conoscenza ma anche di arte, scienza, storia e cultura, veri valori di elevato potere economico che, nel tempo, andranno a sostituire inevitabilmente le logiche e gli strumenti finanziari basati su princìpi obsoleti e inadeguati alle necessità di una società avanzata.
Nell'ottica evolutiva della Rete, nasce spontanea l'esigenza di creare metodi e applicazioni in grado di proteggere, per quanto possibile, il prodotto digitale, tanto più quanto più unico, importante, approfondito ed esaustivo è il suo contenuto informativo e culturale.
I produttori di contenuti sanno benissimo quanto sia frustrante vedere il proprio lavoro, frutto di anni di studio, sacrifici e difficoltà di ogni tipo, replicato, trasformato e sfruttato senza alcuno sforzo da falsi epigoni (nel migliore dei casi) e predoni senza alcuno scrupolo in un territorio tecnologicamente selvaggio nel quale vige un'unica legge, quella del "tutto è di tutti" a prescindere da qualsiasi diritto d'autore, il più delle volte a solo vantaggio dei monopolisti del web (ad es. Google) in grado di percepire, a fronte di un investimento nullo, milioni di euro di introiti pubblicitari.
Perché non ci trovate su Google?
Non abbiamo chiesto di rimuovere il nostro indirizzo né siamo irraggiungibili o invisibili in rete (ad es. su Bing ci trovate al quinto posto). Siamo semplicemente il peggior incubo di Google: forniamo contenuti protetti accessibili esclusivamente agli acquirenti su permesso degli editori. Inconcepibile per chi fa della razzia il proprio "core business" e dello sfruttamento commerciale dei contenuti, a danno degli autori, il principio cardine della propria filosofia economica. Se tutti utilizzassero i nostri browser, proteggendo le informazioni e rendendole inaccessibili ai pirati della rete, gli autori tornerebbero ad essere proprietari unici ed indiscussi dei materiali pubblicati e compagnie come Google dovrebbero, se non chiudere, ridimensionare notevolmente la propria attività commerciale. Detto questo, non siamo assolutamente nemici di Google: il loro compito dovrebbe essere semplicemente quello di segnalare l'esistenza di un contenuto in un determinato contenitore, non appropriarsene illecitamente per poi distribuirlo come proprio.
Cos'é "non sicuro", il sito o il browser?
Il nostro sito è più che sicuro, collegandosi al nostro indirizzo archividigitali.it non potrete trovare altri se non noi. Tutto ciò che potete vedere on-line passa attraverso il browser che usate, sia in ingresso che in uscita. Per far comparire un lucchetto accanto ad un indirizzo internet è sufficiente acquistare un certificato SSL che viene fornito immediatamente a tutti, basta pagarne il costo. Il lucchetto o altre amenità non forniscono alcuna sicurezza sui contenuti forniti né sull'integrità dei dati che vengono trasmessi poiché tutto passa attraverso il browser. Dunque, a non essere sicuro è proprio il browser, non il sito. Utilizzando un idbrowser e digitando, ad es., ArchiviDigitali, avete la certezza di collegarvi al nostro sito poiché qualsiasi indirizzo ID.EM è unico e assegnato solo dopo attenta verifica. Le comunicazioni sono cifrate poiché vengono trasmesse automaticamente in OpenSSL e, per ovvi motivi, non possiamo fornire ulteriori chiarimenti tecnici. Segnalare che un sito (e non il browser) non è sicuro è un falso ideologico usato per nascondere la vulnerabilità tecnica e strutturale dei browser Safari, Chrome e Firefox.
Altri problemi in rete
Tra i tanti problemi che pone la fruizione in rete, ricordiamo (a solo titolo di esempio): l'impossibilità di accertare l'identità di un sito (sarà quello reale o un clone? Qual è l'indirizzo ufficiale di un'attività? L'aspetto sembra identico ma che certezza ho sui contenuti? Non ricordo bene l'indirizzo, mi sembra questo ma non sono sicuro, ecc.); l'impossibilità di proteggere la propria attività e il materiale digitale da accessi indesiderati da parte di sconosciuti; l'estrema facilità nel vedersi copiati da remoto i contenuti da parte di terzi con replica su siti non autorizzati; il download e l'utilizzo illegale di testi e immagini proprietari; la difficoltà nell'identificare e tracciare i visitatori di un sito; l'impossibilità, nei browser tradizionali, di proteggere adeguatamente i codici sorgenti, ecc.
Il Protocollo ID.EM è il risultato di anni di lavoro e di studio in ambito telematico finalizzato alla maggior protezione possibile di contenuti digitali: siti web, applicazioni, testi, immagini, registrazioni audio, presentazioni multimediali possono ora essere offerti al pubblico dietro corrispettivo in modalità controllata e protetta.
I domini ID.EM non sono compatibili con i tradizionali browser di navigazione (Explorer, Firefox, Safari, Chrome, ecc.) ma solo ed esclusivamente con gli → idbrowser. Un → prefisso può essere pubblico, privato, con opzione gestionale, o riservato. L'accesso a qualunque pubblicazione o materiale digitale, sicuro e certificato, può essere, mediante → pannello di controllo controllato e monitorato, riservato ad un circolo ristretto di utenti, tutto o in parte, con certezza dell'identità, unica in Rete. Qualsiasi sito, anche senza modifiche, può essere presentato come una vera → applicazione desktop con funzioni e controlli specifici su drag&drop, selezione, tasto destro del mouse, ecc.
Autori, editori, produttori o distributori di contenuti ora hanno a disposizione uno strumento unico ed insostituibile per trasformare concretamente la loro attività in telematica pura senza compromessi.
Per saperne di più consultate il sito o → inviateci un quesito. Grazie.
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Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio 2021